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STATUTO DEGLI ELFI DI AGLAR

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2008 20:22
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Sesso: Femminile
06/01/2008 00:59

ART.1 [ Storia & Descrizione Socio-Politica del Clan: ]

[ Tratto da un Tomo trovato in una caverna nel Nimbrethil ]
“…e accadde che nel novero delle divinità dei Quendi si dovettero aggiungere altre nomee. La Maia Melian, genitrice degli Elfi Grigi, aveva infatti una sorella. Questa sorella non aveva un nome nella lingua dei Quendi poiché mai a loro si rivelò. Ella solo viveva per Melian. L’adorava con tutta se stessa. E arrivò ad amarla. Altro non faceva che restare nella sua ombra o godere della Sua luce.
Ma a Melian era inferiore di poco : Lunghi capelli dorati cingevano il suo diafano viso, e smeraldine iridi screziate d’oro brillavano nel suo volto, la sua voce era docle melodia. La figura così aggraziata e leggiadra non si rendeva però conto della sua straordinaria bellezza. Ella restava incurante di se stessa. Melian era tutto ciò per cui viveva.
Quando però Melian sparì nella foresta e incontrò Thingol e ivi rimasero per un secolo a fissarsi innamorati, la sorella di Melian pianse senza sosta per la scomparsa.
La cercò per tutta la Terra. Giorno dopo giorno, notte dopo notte. Raggiunse i luoghi più nascosti di Arda e nelle valli più profonde si recò in perpetua ricerca. Il suo dolore non si spegneva col passare degli anni, anzi aumentava. E lacrime segnavano il suo bel viso che iniziò a decadere. La luce di Aman iniziò a spegnersi dai suoi lineamenti che avvizzirono; gli occhi si spenserò e da dorati divennero argentei per poi mutare in neri. I lunghi capelli, a furia d’esser strappati in segno di sofferenza, diluirono e persero bellezza, bianca paglia ne rimase. E così la bellezza sua finì vana.
E accadde che un giorno giunta presso una fonte, vi si specchiò dentro e scorse il suo riflesso. Urlò dapprima pensando che si trattasse di qualcun altro. Tornò a specchiarsi e comprese. Allora il suo dolore s’attenuò. Comprese quanto stupida fosse stata. Melian non avrebbe mai voluto vederla così sofferente. Decise così di generare dei figli che avrebbero portato i segni della sua antica bellezza. Si tramutò allora in Elfa. Bella era davvero sebbene non s’avvicinasse minimamente alla sua originaria bellezza. Vago per le parti di Arda abitate dagli Elfi e presso un borgo del Beleriand scorse un giovine, di cui il nome non è tramandato. Giovane era e puro nel cuore. Lo ammaliò e lo amò per una notte intera. La mattina tornò ad essere Maia e vagò in cerca di altri amanti. Arrivò in un altro borgo e un Elfo dai bei lineamenti ma dalla malizia spiccata la volle amare. Ella però s’oppose ma le sue sembianze Elfiche le impedivano di aver la meglio, e passò una notte coll’Elda per poi sparire la mattina. Rimase quindi pregna di due pargoli che avrebbero avuto stessa madre e diverso padre.
Questo almeno era quello che la Maia pensava. Perché invero i due Primogeniti coi quali giacè altri non erano se non un Maia. Spirito affine a Orome ma non celebre fra gli Eldar per lo scarso interesse che gli presta. E così i fratelli germani che la Maia pensava di generare erano realmente fratelli. Il padre però s’accorse d’aver giaciuto con la stessa Elda e comprese cosa era accaduto. La potenza di cui era dotato gli permise di raggiungere presto la Maia . Ella era già pronta a partorire poiché preferiva donare totalmente se stessa ai due nascituri piuttosto che attendere di invecchiare ulteriormente. Così tre giorni dopo si recò presso la stessa fonte dove s’era specchiata. Si distese e s’apprestò al parto. Partorì il primo, che chiamò Nim, che significa il Bianco. Il pargolo era sorridente e non accennò al pianto. Partorì per secondo Lome, che significa Oscurità. Il pargolo pianse e tenne corrucciato il viso .
Ma mentre ancora la Maia prendeva in braccio i pargoli e amorevole li cullava, donando lentamente il suo spirito ai due, il padre seguendo le scie dei fiumi, come era insito nella sua natura, saltò fuori dalla fonte e gettatosi sulla Dea, debole per il parto e per la trasfusione di potere che stava effettuando, e le sottraè gli infanti e fuggì così come era comparso. La Maia che ancora recava i segni del partò iniziò a piangere, ma mentre piangeva sentì una spinta forte all’addome e dopo pochi minuti generò Caran, il rosso, poiché rossa era la sua chioma e rubino le sue iridi. Le lacrime di dolore della Maia cessarono a scendere e un sorriso le riempì il viso. Riverò totalmente il suo spirito in Caran che prese a crescere a vista d’occhio. Da pargolo divenne fanciullo,giovine e poi adulto in pochi minuti e mentre ciò faceva della Madre non rimaneva altro che un eco debole che tuttavia sussurrava al suo cuore e lo istruiva. Apprese così tutto ciò che era accaduto e promise alla madre che stava sparendo ch’avrebbe ritrovato i suoi fratelli. L’aspetto dell’adulto Caran era imponente. La rossa chioma scendeva folta lungo la schiena e ne copriva la fronte, gli occhi rubino brillavano come braci ardenti. La carnagione rosa acceso era vellutata e in ogni piccolo dettaglio raggiunga quasi la perfezione. Nudo girava poiché follia era celare minima parte di quella bellezza che univa gran parte della madre e parte del padre. Vagò per foreste e seguì tutti i corsi d’acqua celandosi sotto spoglie animali talvolta, prediligendo le Volpi.
Parlò con numerosi spiriti che vagavano per Arda finchè non venne a conoscenza di un luogo ove si diceva abitassero dei Maia malvagi che si nutrivano di fanciulli che strepitavano e urlavano.
Caran rapido attese la notte e appena le grida iniziarono si precipitò nella caverna ove trovò il padre intento a cullare i due fratelli che piangevano. Sorpreso rimase nel vedere che l’aspetto di colui che aveva sottratto i suoi fratelli era gentile e amorevole nei loro confronti. Si rivelò al padre che incredulo lo fissò e lo riconobbe come suo figlio. Caran non gli diede tempo di rispondere ma lo interrogò per primo. Chiese spiegazioni riguardo al suo comportamento. Chiese il motivo che spinse il Maia a tale comportamento. Il volto del padre si strinse in una smorfia di dolore. Spiegò che il loro concepimento avvenne in un momento di dubbio che vide vacillare la sua fedeltà a Manwe; era finito quasi nella rete di inqeuizia di Morgoroth che bramava a corromperlo, poiché potente era fra i Maia. Ma una volta amata la loro madre sentì dentro sé ardere l’Amore e quando la seconda volta comprese cosa era realmente accaduto, cioè che aveva giaciuto con due la stessa Essenza, ritenne d’esser stato aggirato da una Maia malvagia a servizio del Male e questo lo spinse a rapire i pargoli per evitare che fossero istruiti da una seguace di Morgoroth.
Caran allora fissò il padre che rispose ai suoi pensieri. Rispose che vederlo ora in quella caverna significava solo una cosa, che s’era ingannato. Che la Maia con cui avea giaciuto era buona e che non a Morogorth avrebbe cresciuto i due pargoli ma a Manwe, nel quale Ilùvatar si compiace. Mentre ancora parlava, un sussurrò entrò nella caverna. Altri non era che l’ultimo soffio di vita della sorella di Melian che crepitante di gioia s’unì allo spirito del Maia e insieme iniziarono a fondere il loro potere e a donarlo ai loro pargoli. Caran appena la madre s’uni col padre tornò ad esser neonato come i suoi fratelli e veloce come era cresciuto tornò indietro. Ora i due Maia congiunti iniziarono a donare il loro immenso potere ai tre fratelli che nel ricevere il Potere iniziarono a Splendere, e la grotta dove si trovarono rilucè immensamente e fu chiamata Grotta di Agalr, ovvero grotta dello Splendore. I tre pargoli non ricevettero pari parte di Potere e non ricevettero neanche la natura dei loro Genitori. Questo perché furono concepiti come Elfi e tali rimarranno sebbene da tutti gli Eldar si distaccano per i loro poteri che son in tutto e per tutto simili se non superiori a quelli dei Maia. Il Potere unico dei due genitori si frammentò però. Ognuno dei tre pargoli ricevette la parte che più era affine al suo animo.
Nim, il Bianco che semrpe cercherà il Bene sopra ogni altra cosa, ricevette la Sapienza, la Bontà e il dominio sulla Luce e sulla Natura, lo seguono tutti gli spiriti Buoni. Ama il silenzio, gli è estranea la guerra. La Pace insegue e ama stare presso le fonti e nelle selve. Diafana è la sua pelle e i suoi capelli son biondi screziati d’argento. L’animale che sceglie per girare tra i mortali è il Bianco Lupo.


Caran, restò simile alla sua prima maturazione ma cambiò in parte. Rossi i capelli, gli occhi sempre braci ardenti e il corpo una statua rassomigliava per la perfezione. Potere evve sopra gli stati d’animo e semplice è per Ei controllare le Menti e scrutare nei pensieri. Arguto sopra ogni altro dei fratelli è astuto e intelligente, abile parlatore è ricco di carisma. Ama ogni loco e l’animale che sceglie per aggirarsi tra i Mortali è sempre la Volpe.
Lome ricevette ciò che lo stesso nome suo gli assegnò, la capacità di controllare il Buio. Le tempeste e i tuoni son in suo Potere e nelle profondità marine e nelle caverne più oscure è a suo agio. E’ freddo, lento all’Amore e pronto all’Ira, malizioso e arguto. Ironico e intelligente. Gli occhi neri son rilucenti e son contorniati da una folta capigliatura nera che scende fino alla parte bassa della schiena.L’animale che predilige e che sempre gl’è caro è la Pantera Nera.
I Tre semi divini non son in contrasto tra loro, anche se Nim e Lome spesso son in disaccordo. Caran però riesce sempre a conciliare i loro disaccordi mantenendo l’amornia. Ciò a cui destinarono la loro esistenza, servire gli Eldar, poiché questo era il loro disio, in quanto servi di Ilùvatar e servi di Manwe.
Vagarono a lungo e giunsero nei pressi del Granducato di Lot. Erano anni bui e giunsero quando ancora Themis e Simeth erano Maia appena giunti. Essi si schierarno dalla parte della Maia Themis e insieme combatterono Simeth. Ma Simeth contava sull’appoggio di molti Maia che seguivano Morgoroth ed il Maia Saurorn. E mentre i tre fratelli erano intenti a combattere le forze del Male e ad aiutare Themis che in quel loco avea deciso di stabilirsi, accadde che tre generali di Saurorn Le tesero un agguato, ma i tre fratelli riuscirono a metterla in salvo in cambio però della loro vita. Essi non morirono totalmente, in quanto in parte Maia ma videro svanire la loro forma Mortale . Ma il loro compito non finì. Loro scelsero un’Elda, chiamto Splendente che ha il compito di guidare gli Elfi che decidono di entrare nel Clan degli Aglar e l’aiutano a dividere gli Aglarini secondo l’affinità a uno dei tre Sacri Fratelli.”

Art.2 [Scopo e Comportamento del Clan]

Il Clan degli Elfi di Aglar, nasce con lo scopo di riunire tutti gli Elfi che lo desiderino in un’unica, grande Famiglia, d’essere un porto sicuro nei momenti di tempesta e di poter rendere ogni membro migliore, attraverso corsi di formazione in varie discipline, quali l’arte della Guerra, della Diplomazia, del Misticismo, delle Arti figurative e Fisiche, e di qualsiasi altra attività venga ritenuta importante. Il Clan è d’allineamento neutrale, ma per poter fornire una liberta d’espressione ai propri membri, accoglie anche Eldar d’allineamento Positivo o Negativo. Tuttavia, la libertà del singolo, termina dove inizia quella della collettività, quindi i membri dovranno mantenere un comportamento rispettoso delle Leggi in Vigore nel Granducato e dello Statuto. A seconda dell’allineamento, il Clan si divide in Tre Stirpi : Nim { positiva}, Caran { Neutrale }, Lome { Negativa} le quali, nonostante atteggiamenti diversi, dovuti alla propria indole, seguiranno le Leggi in vigore nel Granducato e quelle interne del Clan e porteranno alto il nome di Aglar, comportandosi in maniera consona alla vita sociale.

ART.3 [Caratteristiche fisiche predominanti nel Clan]

I membri del Clan corrispondono in tutto e per tutto all`Anatomia Ufficiale redatta dall`Accademia delle Razze di Lot,


Art.4, Cariche del Clan

Supremo/a Splendente
E’ il Capoclan, scelto originariamente dai Tre Semidivini, che nel momento della cerimonia, s’insediano in parte nel suo animo, così da poterlo/la guidare sempre. Si occupa dei problemi del Clan, dell’assegnazione delle Cariche e dell’istutuzione delle attività. Cura i rapporti con gli altri Clan e con Master e Nobili. In caso di abdicazione, deve presentare un candidato a Capoclan che verrà messo ai voti; in caso di Morte e di impossibilità di resurgo, il Consiglio con i due terzi dei consensi dovrà eleggere tra tutti gli Aglarini un nuovo Capoclan;

Luce dello/a Splendente
E’ il/la consorte dello/a Splendente o un parente di Sangue. L’aiuta nelle decisioni e solo nel caso della sua assenza può sostituirlo/a completamente.

Vice Splendente
E’ il vice capoclan, si occupa di tutte le faccende del Clan, in caso di consenso dello/a Splendente può decidere al posto di Esso/a e in caso di assenza del/la Capoclan, ne prende a tutti gli effetti le Veci. Il suo potere però è limitato, in assenza del/la Splendente dal Membro Anziano del Consiglio che può porre il veto, se le decisioni del Vice paiono contrarie allo Spirito Aglarino. Tale contesa può essere risolta o attendendo il ritorno del/la Splendente o Convocando il Consiglio e mettendo la decisoone del Vice ai voti.

Capostirpe Nim/Lome/Caran
Sono scelti dalla/lo Splendente, si occupano dei problemi degli Aglarini facenti parti della propria Stirpe. Godono di una certa autonomia amministrativa, per quanto riguarda la scelta di un Vice { del tutto aleatoria}. Si occupano dei colloqui di Stirpe, mirati a smistare gli Aglarini nelle tre Stirpi. Anche per quanto riguarda la programmazione dei colloqui,avranno da occuparsene personalmente o mediante deleghe, che dovranno essere prontamente comunicate alla/lo Splendente, al Vice e al Capo Diplomatico.

Membro Anziano del Consiglio.
Aglarino anziano, ch’ha dimostrato molte volte il suo valore, e la sua fedeltà e che per questo viene scelto all’interno del Clan, con nomina data dalla/lo Splendente, dal Vice o dal Consiglio riunito. La nomina si intende ritirabile, appena il comportamento dell’Eldar, si riveli non idoneo a questo ruolo, che tra i suoi compiti, porta quello di occuparsi dell’organizzazioe del Consiglio, ogni qualvolta venga convocato. Se lo ritene necessario, può avere un assistente che sarà sua premura scegliere e del quale dovrà fornire generalità alla/lo Splendente o al Vice.

Tesoriere
Amministra i soldi del Clan, si occupa delle questioni finanziarie, dalla riscossione delle tasse, alla sanzioni, al pagamento di eventuali acquisti del Clan. Si occupa anche dei commerci e può, volendo, dotarsi d’un aiutante che dovrà prontamente segnalare al/la Splendente o al Vice. La nomina viene fatta dal/la Splendente e resta valida fin tanto che colui/lei che ricopre il ruolo, si dimostra degno.

Capo Diplomatico.
Si occupa dei rapporti del Clan, con gli altri Clan, con i Nobili, con i Master e con le Autorità. Organizza i colloqui per gli Aspiranti Aglarini e può assegnare, a chi ritiene degno la possibilità di effettuare colloqui. Sceglierà anche fra questi, o se ne occuperà personalmente, dei corsi dell’Arte Diplomatica che possono essere seguiti da chiunque ne faccia regolare richiesta.

Precettore.
E’ colui che riceve la delega da parte del Capo Diplomatico a effettuare colloqui e a indirizzare i neo-Confratelli ai Capostirpe che provvederanno a smistarli nelle proprie schiere.

Capo Militare.
Il capo dell’esercito, si occupa di organizzare corsi d’addestramento che potrà, a seconda delle esigenze e a seconda delle richieste, organizzare per disciplina o per discipline miste. In caso di scontro armato, avrà potere assoluto sulle truppe, sebbene dovrà sottostare alle decisioni dello/la Splendente o del Vice, poiché da loro deriva la sua nomina. Avrà il compito, di comunicare al Tesoriere le necessità in termini di armi, attrezzature e materiale necessario all’addestramento delle reclute. Gode di autonomia per quanto riguarda l’amministrazione interna delle truppe e dei suoi sottoposti. Dovrà, anche occuparsi di manetere l’ordine, quando necessario, all’interno del Clan, i intervenendo per placere i disordini, preferendo la parola all’azione ma non tardando a quest’ultima quando la parola si sia rivelata irrimediabilmente inefficace. Ogni membro dell’esercitò di Aglar, avrà come primo obiettivo, quello di proteggere il/la Splendente e i Confratelli tutti. Nel Granducato, invece il Soldato Aglarino, dovrà essere esempio mirabile e mai e poi mai dovrà fregiarsi d’atti di violenza ingiustificata.

Responsabile delle Forze Arcane.
Organizza lezioni, teoriche, di rudimenti di misticismo e di Ars. Tutto s’ha da intendere come spiegazione teorica, che prenderà spunto dai documenti ufficiali del Granducato. Può avvalresi d’un sottoposto che lo aiuti, che dovrà essere segnalato. Può nelle lezioni,invitare anche Esterni al Clan di razze diverse da quella Elfica,se questi si può rivelare utile a scopo didattico, sempre previa segnalazione al/lo Splendente che dovrà acconsentire definitivamente alla partecipazone straordinaria.

Capo Artistico
Si occupa di gestire tutti gli Aglarini interessati alle vari discipline artistiche { Musica, Arti Figurative, Danza, Lettere}. Nomina i diversi Capo Disciplina, rispondendo del loro operato al/la Splendente e al Vice. E’ massimo esperto nelle Arti tutte e s’occupa anche dei colloqui con coloro ch’aspirano ad entrare nella Sezione Artistica.

Capo Disciplina.
Nominato dal Capo Artistico, si occupa dell’organizzazione delle lezioni e dei corsi. Organizza il lavoro di coloro che vogliono apprendere la disciplina in questione e possono, previa comunicazione ai superiori, dotarsi d’assitenti.

Inquisitore di Aglar
E’ una carica che resta segreta, e apparte lo/la Splendente ed il Vice, nessun altro membro sa chi la ricopre. Questa carica ha lo scopo di vegliare sul lavoro di tutti, con grande discrezione e segretezza, accertandosi che tutti svolgano il loro compito nel modo migliore possibile e non si lascino prendere la mano dal Potere. Questa carica è temporanea, dura sei mesi e non è rinnovabile per due volte di seguito; viene assegnata dalla Splendente che lo comunicherà esclusivamente al Vice.

Sensale di Aglar
S’occupa di organizzare le ricorrenze, tra cui Nascite, Matrimoni, Funerali, Resurgo e Festività varie. Il suo principale scopo è quello di regolarizzare ogni festività e tenere ottimi rapporti con le Gilde incaricate dello svolgimento di tali attività, quali Sensali,Negromanti,Druidi ecc.

Aglarino
E’ la figura base del Clan. Vive interessandosi delle attività del Clan, sebbene non sia vincolato strettamente a doverne essere ossessionato. Si richiede una minima partecipazione, per lo meno in Bacheca Interna, che deve essere visitata almeno una volta a settimana { faranno fede gli interventi datati} e la presenza negli incontri importanti del Clan. Si ricorda, che essere parte di un Clan comporta avere una famiglia ma non essere sottoposti ad morboso attaccamento che impedisce di trovare la propria strada, per questo per quelli Aglarini, che vorranno far parte di una Gilda o d’intraprendere un Mestiere, il Clan applica una serie di agevolazioni, quale la possibilità, in caso di inconciliabilità di presenza, di poter essere assente agli incontri organizzati del Clan; inoltre gli Gildati/Mestieranti, saranno esonerati dalle cariche e dai corsi, che potranno seguire se vorranno. Si intende però che il Clan non deve essere dimenticato e una scarsa frequenza della Bacheca da parte degli Gildati/Mesteriati o un poco rispetto degli usi e costumi Aglarini, è da considerarsi come cosa disdicevole che porterà, in caso di recidiva, all’espulsione dal Clan.


Disonore di Aglar
E’ quell’Aglarino, che mediante il suo comportamento ha portato disonore al nome del Clan. Avrà da compiere servizi utili alla società quali pulizie dei luoghi di ritrovo e incarichi assegnategli da qualunque altro membro. Porterà una fascia al braccio, con una A capovolta e resterà con questo segno di vergogna per una settimana, al termine della quale, verrà colloquiato dal/la Splendente che deciderà come comportarsi con il suddetto Aglarino.



Art.5, Meccanismi decisionali.

Le decisoni prese dal/la Splendente sono insindacabili, tuttavia possono essere bocciate se il Vice ed il Consiglio { costitutio dai Capistirpe, Membro Anziano,Tesoriere e facoltativamente anche dai capi delle sezioni Artistiche,Militari e Arcane il cui voto però vale solo mezzo punto. Il Vice ha potere solo in assenza del/la Splendente,ma il suo potere però è limitato, in assenza del/la Splendente dal Membro Anziano del Consiglio che può porre il veto, se le decisioni del Vice paiono contrarie allo Spirito Aglarino. Tale contesa può essere risolta o attendendo il ritorno del/la Splendente o Convocando il Consiglio e mettendo la decisoone del Vice ai voti. Le leggi del Granducato hanno precedenza e maggior valore rispetto a quelle del Clan, che comunque non differiscono in maniera sostanziale.


Art.6, Requisiti D’Ammissione.

Si richiede per essere ammessi al Clan degli Elfi di Aglar:
- l’appartenenza alla Razza Elfica;
-il Rango non inferiore a Cittadino;
-Buona conoscenza degli usi e costumi del Granducato;

Se l’aspirante, possiede i requisiti, verrà colloquiato da un Membro del Clan, di solito il Capo della Stirpe, per la quale l’Aspirante ha fatto richiesta. Se nel colloquio, l’aspirante dovesse mostrare qualità non concordi con lo spirito della Stirpe scelta, potrà avere un altro colloquio con il capo della Stirpe che gli verrà consigliato. Nel caso non si senta ancora pronto, verrà ammesso al Clan, ma entro quindici giorni, dovrà ripetere il colloquio altrimenti verrà espulso d’ufficio.

Art.7, Capo Clan.

Il/la Capo Clan è colui/lei che rappresenta la sintesi perfetta dei tresemidivini; raccoglie in sé, tutte le qualità di ognuna delle tre Stirpi. E’ il pilastro del Clan, che in Lui/Lei vede un porto sicuro, uno scoglio saldo. Le sue qualità di reggente sono indiscusse: bontà d’animo, intelligenza, furibizia, carisma e dolcezza. La carica del Capo Clan termina o con la Destituzione o con la Morte o con la perdita dei requisiti necessari. La destituzione, consiste nella votazione da parte di due terzi degli Aglarini a destituire il/la Capo Clan. Il vice assume il titolo a tempo indeterminato, con il ruolo di Reggente Pro-Tempore, sinchè non viene trovato tra gli Aglarini con almeno sei mesi d’anzianità, un sostituto degno. In caso d’abdicazione, il vecchio capoClan avrà da presentare un candidato esterno o interno al Clan, che dovrà riscuotere due terzi dei consensi per essere accettato, altrimenti lo/la Splendente in vigore, dovrà trovare un altro candidato. A decorrere dall’ attivazione di codesta procedura da parte dell’Accademia delle Razze é obbligatorio che un aspirante Capo Clan abbia conseguito l’apposito diploma.

ART.8 [Punizioni, Espulsioni]

Punizioni :
L’Aglarino, che mediante il suo comportamento ha portato disonore al nome del Clan. Avrà da compiere servizi utili alla società quali pulizie dei luoghi di ritrovo e incarichi assegnategli da qualunque altro membro. Porterà una fascia al braccio, con una A capovolta e resterà con questo segno di vergogna per una settimana, al termine della quale, verrà colloquiato dal/la Splendente che deciderà come comportarsi con il suddetto Aglarino.

Espulsioni :
Un Aglarino verrà ritenuto punibile con l’espulsione, se :

- Interesse scarso al Clan e alle sue attività, mediante l’ignoramento totale della Bacheca Interna.
- Il non aver rispettato regole del Clan o del Granducato o aver recato danni all’immagine del Clan, tali da non far ritenere degno di fiducia l’incriminato.


Nel caso un membro del Clan si macchiasse di un crimine, il Clan diventerebbe il diretto responsabile, a meno che riesca a dimostrare di essere completamente estraneo al fatto criminoso perpetrato dal proprio membro.


ART.9 [Varie]

Il saluto del Clan è Andune { luce del Sole } da adoperarsi nelle ore in cui l’Astro brilla nel cielo, mentre Isilme { luce della Luna } sostituisce il primo nelle ore di buio. Fra i membri, può talora usarsi anche Nitor, che significa Splendore.

Ogni manufatto eventualmente creato dai membri del Clan per essere utilizzato/riconosciuto dovrà essere Certificato dalla Masseria del Granducato, ovvero dalle Botteghe ufficializzate, ovvero creato in osservanza delle regole imposte dal Governo di Lot, nella specifica emanazione del Paratico di Governo”.

Suprema Splendente Kalia
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Post: 32
Sesso: Femminile
17/02/2008 20:22

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Art.4, Cariche del Clan

Membro Anziano Aglar.

E’ quel Aglarino che da molto tempo milita in Aglar, ha dimostrato molte volte il suo valore e la sua fedeltà, per questo viene scelto all’interno del Clan, con nomina data dalla/lo Splendente o dal Vice.
Nomina onoraria è questa, da intendersi ritirabile, appena il comportamento dell’Eldar, si riveli non idoneo a questo ruolo.
Il suo compito potrà essere di diversa tipologia, sta alla/allo Splendente o dal Vice incaricarlo. Se lo ritenesse necessario, può avere un assistente che sarà sua premura scegliere e del quale dovrà fornire generalità alla/lo Splendente o al Vice.
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